Psicoterapia

La psicoterapia è un percorso che la dottoressa Anita Curreli costruisce con il proprio paziente, teso alla realizzazione di un cambiamento che porti al benessere della persona. Alcune volte ci si rivolge allo psicologo senza sapere quale sia il problema, in quanto “non ci si sente bene”, altre volte invece si ha già consapevolezza del proprio disagio. La dottoressa Curreli durante i primi incontri valuta i confini e i contenuti di tale disagio, che può essere di svariate tipologie.
Qui di seguito alcuni esempi di disagi trattati frequentemente:

• difficoltà ad instaurare relazioni affettive significative
• difficoltà nei passaggi evolutivi: adolescenza, matrimonio, ricerca o attesa di un figlio, separazione, menopausa, pensionamento, anzianità...
• disturbi d’ansia: stress, attacchi di panico, fobie, ossessioni...
• elaborazione e gestione di traumi, lutti, perdite affettive
• disturbi dell’umore
• disturbi alimentari: anoressia, bulimia....
• difficoltà a piacersi/riconoscersi nel proprio corpo, diete...
• sostegno nel cambio di identità sessuale
• genitorialità
• come percorso personale di miglioramento e preparazione
• su invio del tribunale o dei servizi sociali come percorso di sostegno
• difficoltà legate a patologie/condizioni organiche, acute o croniche: traumi, interventi chirurgici, adattamento a condizioni cliniche, compliance ai trattamenti,...
• gestione di conflitti personali e interpersonali: problemi familiari e/o lavorativi
• problemi di autostima, assertività, comunicazione efficace;
• disturbi del sonno
• momenti di crisi e presa di decisioni
• disturbi psicosomatici
• problemi di coppia
• paura di rimanere soli o di essere abbondonati
• sensi di colpa
• consulenza psicologica nell’infertilità e nella procreazione assistita
• malattie psicosomatiche 

La dottoressa Anita Curreli è inoltre disponibile per supervisione a colleghi psicologi e psicoterapeuti.

Lo psicologo è tenuto al segreto professionale.

 

Che differenza c’è tra psicologo e psicoterapeuta?

Lo psicologo è un professionista con laurea quinquennale in psicologia che, dopo aver effettuato un tirocinio, si abilita alla professione superando l'esame di stato e si iscrive all'ordine degli psicologi. La professione di psicoterapeuta, può essere esercitata da professionisti che di fatto hanno seguito percorsi formativi abbastanza eterogenei. Ciò che accomuna queste persone è la rispondenza ai criteri definiti dalla legge. Lo psicoterapeuta è il professionista che attraverso tecniche e strategie della psicoterapia stimola un cambiamento della persona, teso alla cura e al benessere. Poiché non tutti gli psicoterapeuti sono laureati in psicologia, le conoscenze e le competenze in campo psicologico possono essere più o meno sviluppate. Per esercitare la professione di psicoterapeuta è obbligatorio essere iscritti all'Ordine professionale degli psicologi o dei medici. A questa differenza di formazione fra uno psicoterapeuta e l’altro contribuisce anche il tipo di studi di specializzazione post lauream: una scuola di specializzazione medica non dà le stesse basi psicologiche di una scuola di specializzazione di tipo psicologico. Va inoltre tenuto in considerazione che molti degli attuali psicoterapeuti hanno ottenuto questo titolo grazie alle sanatorie previste dall’articolo 35 della legge 56/89, autocertificando la propria competenza di psicoterapeuta, anche senza formazione specifica. Quindi molti degli attuali psicoterapeuti sono psicologi non laureati in psicologia. Gli Psicologi psicoterapeuti sono meno della metà degli iscritti ai vari Ordini regionali. L’iscrizione all’Albo garantisce un rigoroso controllo da parte dell’Ordine di competenza regionale, che vigila e interviene sull’eventuale comportamento scorretto da parte dei professionisti. Affidarsi a un professionista regolarmente iscritto all’Ordine, quindi, fornisce garanzie che non si potrebbero ottenere rivolgendosi a persone non abilitate.

Chi va dallo psicologo è matto?

Andare dallo psicologo non significa essere “matti”, lo psicoterapeuta si prende cura delle persone con competenza e ponendo in atto strumenti specifici di conoscenza che non sono quelli del senso comune. Lo psicoterapeuta costruisce per il paziente un intervento ad hoc, che non è replicabile su persone diverse, in quanto ciascuno è unico nel suo vissuto e nel suo modo di “sentire” la sofferenza e le relazioni.

Lo psicoterapeuta è un tuttologo che può operare sia su adulti che bambini allo stesso modo?

In realtà tutti gli agiti umani sono frutto di relazioni e di esperienze all’interno di contesti. Nessuno di noi può esulare dalla relazione rispetto ad altri e rispetto all’ambiente. I meccanismi di azione degli individui, trovano quindi risposta nel modo con il quale le persone vivono la realtà e ne attribuiscono significati, operando in schemi di azione comuni. Lo psicoterapeuta non è un tuttologo, ma un professionista in grado di estrinsecare tecniche e strategie a seconda dei contesti relazionali.

Cosa è il contratto terapeutico?

È l’accordo condiviso tra psicoterapeuta e paziente, nel quale si stabiliscono gli obiettivi da raggiungere, la frequenza degli incontri, nonché gli aspetti economici, in sostanza si definiscono le regole della terapia.

Ho chiesto consigli ad amici e familiari, per quanto so che siano a fin di bene, non riesco ad applicarli. Perché?

Spesso le persone si curano solo del proprio benessere fisico ricorrendo ad un medico, ma tralasciano di affidare ad un professionista il benessere psicologico. Quando si vive un periodo di disagio o si sta affrontando un problema, spesso il consiglio di chi sta intorno è quello di reagire minimizzando il problema, come si vede nei programmi televisivi dove lo stereotipo proposto è sempre quello della perfezione e del controllo della propria vita. Lo psicoterapeuta è il professionista che attraverso tecniche e strategie della psicoterapia accoglie la persona e ne stimola un cambiamento teso alla cura e al benessere, ma rispettandone i limiti. Pretendere da un amico o un parente, un aiuto psicologico risolutivo, sarebbe come chiedergli di operarvi di appendicite... lo fareste se non fosse un chirurgo di professione?

Perché lo psicologo gratis non funziona ?

I motivi sono diversi, eccone alcuni. Il psicoterapeuta non è una persona con la quale scambiare delle chiacchiere come se ci si trovasse tra amici, il professionista è formato per accompagnare il paziente verso un percorso di cambiamento che prevede impegno e volontà. Tale impegno è tradotto in investimento anche economico, che non induce il paziente nell’errore di squalificare inconsapevolmente il lavoro che si va costruendo. L’efficacia terapeutica passa anche dalla non reciprocità della terapia: lo psicoterapeuta e il paziente conservano due ruoli distinti e non scambiabili. La gratuità dell’intervento renderebbe lecita una partecipazione “personale” del terapeuta nella ricerca del suo benessere. Chi si rivolge allo psicologo è colui che chiede aiuto. Se la prestazione fosse gratuita si rischierebbe di ribaltare i ruoli “vedendo” lo psicoterapeuta come colui che chiede al paziente se vuole essere aiutato. Tale condizione porterebbe il paziente ad adagiarsi sul fatto che debba essere il professionista a motivarlo al cambiamento e fornirebbe un alibi perfetto per non impegnarsi nel percorso. Infine non si potrebbe sperare di avere a che fare con un professionista serio, se questi non lavorasse per produrre un reddito che gli permetta di essere sempre aggiornato e preparato, al passo con le nuove scoperte in ambito psicologico.

Lo psicoterapeuta è in grado di leggere la mia mente...

Se dopo una caduta si teme di essersi fratturati un osso e ci si rivolge al pronto soccorso, la prima cosa che si fa è quanto meno ad esempio raccontare l’accaduto al proprio interlocutore, indicando quali siano le parti doloranti affinché il medico possa presto giungere ad una diagnosi... oppure speriamo che l’ortopedico possa leggere nella mente e nei nostri pensieri? Facciamo un altro esempio: ipotizziamo di recarci da un dentista perché ci fa male un dente. Cosa facciamo una volta che siamo seduti sulla sua poltrona? Gli spieghiamo la situazione e lo informiamo su quale dente ci fa male.... oppure gli rivolgiamo domande sibilline nell’intento che lui indovini quale sia il dente dolorante, magari interpretando il nostro sguardo silenzioso? Il terapeuta non utilizza né conosce strumenti misteriosi e inediti per leggere la mente: il lavoro va costruito insieme. Lo psicoterapeuta, non ha facoltà telepatiche e non è un indovino. Dallo psicologo si parla, si racconta, si risponde... non accade nulla che non si voglia far accadere.

La psicoterapia dura anni ...

Ci sono diversi modelli di riferimento secondo i quali lo psicoterapeuta imposta il suo percorso professionale. Nella terapia interazionista la variabile maggiore che influisce è comunque la disponibilità del paziente a collaborare con il terapeuta, senza pensare che il terapeuta possa fare tutto da solo. Se si va da un professionista sanitario, come il medico, è naturale spiegare subito per filo e per segno quali siano i sintomi e di disagi che ci hanno portato da lui. Allo stesso modo lo psicoterapeuta ascolta quanto si ha da dirgli e pone domande specifiche e strategiche per circoscrivere il problema ed aiutarci ad affrontarlo. Il successo del terapeuta non è di creare una dipendenza nei suoi confronti, ma di avere persone soddisfatte del proprio percorso che parleranno positivamente della propria esperienza di cambiamento.

Che differenza c’è tra psicoterapia e supporto psicologico?

Non preoccupati di queste differenze, la dottoressa Curreli saprà quale tipologia di intervento è più adatta al tuo caso. Ci sono molteplici tipi di azione, che si rendono più adatti in base al caso ed alle persone coinvolte.

Lo psicoterapeuta ti dice cosa fare.

Lo psicoterapeuta è un professionista, quindi non può fornire soluzioni o consigli, sostituendosi al paziente nelle fasi decisionali della sua vita. La serietà del suo intervento porterà a guidare il paziente nella scelta più adatta per lui, dopo aver insegnato alla persona a conoscere se stessa e le proprie risorse interiori da mettere in atto per trovare le soluzione. La dottoressa Curreli lavora nel rispetto dei tempi e delle modalità che per ciascuno sono differenti, poiché unica è ciascuna persona.

Se uno prende i farmaci, è inutile che faccia una psicoterapia?

Ci sono dei casi nei quali la dottoressa Anita Curreli invia il paziente per un consulto farmacologico, in quanto i farmaci possono essere di supporto ad una psicoterapia. Da soli non sono in grado di generare quel cambiamento duraturo, ma possono ad esempio calmare dei picchi di ansia mentre parallelamente nel percorso psicoterapeutico, si cerca di comprendere tale emozione e imparare a gestirla. Per questo motivo accade anche il contrario, cioè che i medici consiglino una psicoterapia.

È meglio uno psicoterapeuta uomo o una psicoterapeuta donna?

La scelta dello psicoterapeuta è un passaggio molto delicato che da inizio al processo di cambiamento. Forse non esiste altro professionista al quale viene permesso di conoscere tante nostre intimità. Per sentirsi liberi di confidarsi e aprirsi si deve “sentire” di poterlo fare con lo psicoterapeuta giusto. Le preferenze personali costituiscono quindi la variabile di scelta: non vi sono differenze nella competenza e professionalità di un professionista uomo o donna. La dottoressa Anita Curreli è una donna, ma segue anche tanti pazienti uomini. Nemmeno l’orientamento sessuale è un ostacolo, abitualmente la dottoressa accompagna in percorsi di psicoterapia singoli e coppie LGBT.

 

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